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Manlio Santanelli - Terza pagina

Manlio Santanelli

a cura di Barbara Barone

 

Beati i senza tetto perché vedranno il cielo.

M. Santanelli

Uscita d'emergenza. E Santanelli sbarca nella Grande Mela

Uscita d'Emergenza, testo teatrale che più di vent'anni fa consacrò il successo del napoletano Manlio Santanelli, varca l'Oceano e viene tradotto in americano, pubblicato da Xenos Books, una casa editrice di Riverside. La traduzione e l'adattamento del testo, Emergency Exit, è opera di Anthony Molino, che giovedì prossimo presenterà il volume al Teatro Rossetti di Vasto assieme a Santanelli.
Seguirà la messa in scena dello spettacolo al Teatro Globo di Vasto con Nello Mascia e Mario Scarpetta protagonisti in una versione che riprende la regia storica di Bruno Cirino tanto che, alla particolare suggestione insita nel testo, a metà tra il mistero e l'intimista, si aggiunge la sospensione tra la delicatezza dei tratti dei due protagonisti, ugualmente perdenti eppure così reali.
L'allestimento, che proprio per questo conserva una grande attualità, arriverà anche a Napoli, dove è atteso al Politeama per soli due giorni, il 17 e il 18 marzo. Poi proseguirà la sua tournée in giro per l'Italia.
"Sono felice - commenta Santanelli - che il mio testo sbarchi oltreoceano, e sono anche lieto che Molino abbia fatto un'operazione linguistica: non è facile passare dal napoletano allo slang americano, peraltro ho già dei contatti per rappresentare lo spettacolo in America".
L'azione si svolge a Napoli, in una città colpita dal bradisismo, in una stanza che minaccia di crollare da un momento all'altro dove convivono due personaggi, Pacebbene e Cirillo.
Il primo è un ex sagrestano, bigotto e stralunato, tormentato da fantasie e paure sessuali. Il secondo è un ex suggeritore di teatro che lavora saltuariamente. Entrambi si nascondono qualcosa, reciprocamente. "Sono dei naufraghi alla deriva, degli emarginati dimenticati da tutti - spiega Nello Mascia - il testo è complesso e stratificato, con impennate di raro respiro poetico e di irresistibili situazioni comiche in cui coesistono la tradizione della migliore drammaturgia partenopea e gli umori pungenti del teatro di respiro europeo, da Beckett a Pinter".

"Il Mattino", 3 marzo 2001.