Le recensioni degli studenti di Letteratura Teatrale Italiana a.a. 2014-2015
ANDREA FILARDI: Tà-kài-tà. Eduardo per Eduardo, 15 ottobre 2014
Strette di mano, sorrisi, click di smartphone iniziano ad animare la platea del Teatro di Ateneo dell’Università di Salerno. Professori, giornalisti, studenti e alunni di una scuola superiore prendono lentamente posto. Qualcuno col naso puntato al proprio smartphone maledice i muri del teatro che non lasciano passar segnale di Rete alcuno. Altri stropicciano gli occhi, stanchi della giornata che ha visto i lavori del convegno Eduardo con gli attori: forme della messinscena, con autorevoli interventi di professori, attori, registi e artisti da Alfonso Santagata al maestro Antonio Sinagra. Qualche minuto dopo le diciassette di mercoledì 15 ottobre, parte l’annuncio vocale che prega di rispettare il silenzio in sala e di non scattare foto (le stesse foto che esaspereranno la Danieli, la quale si lascia andare a un gesto di stizza in scena). Il buio avvolge la platea, mentre la scena si svela. La luce frontale alta, bianca, illumina nella ribalta destra un leggìo, presso cui è pronto ad infrangere il silenzio Enzo Moscato, autore, regista e attore di questo spettacolo non “da” ma “su” Eduardo, come si sottolinea nel Programma di Sala, dal titolo greco Tà-kài-tà traducibile con questo e quello.
Lo spettacolo ha inizio. Moscato declama dei versi al leggìo. Le luci azzurre svelano il fondo della scena: la facciata di un palazzo con un unico portone ad arco e una finestrella rettangolare centrali. Dopo poco un’altra luce frontale, sempre bianca, illumina la ribalta sinistra calcata da Isa Danieli dietro un identico leggìo. Comincia anche lei la declamazione. La scena di Tata Barbalato è perfettamente equilibrata. Due sedie nel fondo, due attori al leggìo, due sedie accostate vicino a ciò che sembra essere un tavolo con una lunga tovaglia bianca. Lo stesso tavolo che, definito e silente, puntellava la scena e attorno al quale si sviluppavano le trame di Eduardo De Filippo. Da questo presunto tavolo si dipana l’asse di simmetria che taglia in due la scena, e allo stesso tempo la unifica facendo dei due attori un solo personaggio. Il lato maschile e quello femminile del drammaturgo italiano più grande del Novecento: Eduardo De Filippo.
Quella che sembrava una declamazione si rivela in realtà essere un procedere incerto all’interno dei pensieri, delle suggestioni, delle speranze e delle emozioni di un unico io drammaturgico, dal quale nascono e sono nate le battute più famose del teatro di Eduardo. Un procedere per ipotesi all’interno del personaggio, che costruisce il suo pensiero tramite il dialogo ponderato del suo ambivalente ego. E le due voci dialogano, litigano, oppure si completano all’interno del pensiero. “Tu puoi fare Teatro solo se sei Teatro, perché il Teatro nasce dal Teatro” giungono ad affermare le due voci, in una simbiosi che le porta a completarsi a vicenda.
Finché il buio della sala si avvicina un po’ a quello della notte quando la ninna nanna, dal gusto di nenia, viene intonata da Moscato. E il tavolo si svela per quel che è: una teca, contenente le spoglie della secondogenita di Eduardo, Luisella (Luisa), morta bambina alla fine degli anni ’50. Allora la voce femminile si veste del manto bianco che ricopriva la teca, richiamando la performance ad una sfera sacra, religiosa.
È una rappresentazione atemporale, nata all’interno del pensiero dell’autore e dell’uomo Eduardo.
Un’ottima prova per Moscato, che forte del consenso di pubblico ottenuto durante il Napoli Teatro Festival Italia, dove ha presentato questo lavoro a giugno 2014, lo ripropone con la sacralità che si deve al Teatro e alla figura di Eduardo. Moscato, impeccabile fino alla fine, anche nel raccogliere i consensi e gli applausi della platea, e Isa Danieli che ha ancora una volta dimostrato le sue qualità interpretative magistrali, quello che le hanno consentito di essere la sola, forse, a poter affiancare Moscato in una prova come questa.
Andrea Filardi
Scheda dello spettacolo
Tà-kài-tà (Eduardo per Eduardo)
di Enzo Moscato
con Isa Danieli ed Enzo Moscato
regia Enzo Moscato
scena Tata Barbalato
costumi Giuliana Colzi
luci Donamos
organizzazione Claudio Affinito