Peppino De Filippo
a cura di Daniela Piscopo
Considerate, vi prego, il mio teatro lo specchio di voi stessi...
P. De Filippo
a cura di Daniela Piscopo
Considerate, vi prego, il mio teatro lo specchio di voi stessi...
P. De Filippo
Cupido scherza e spazza è una farsa umoristica in un atto, rappresentata per la prima volta al teatro Kursaal di Napoli nel 1931. Racconta la storia di Vincenzo, uno spazzino premiato dal direttore della nettezza urbana per aver restituito una busta contenente molti soldi trovata per strada. La moglie Donna Stella, accetta la corte di Pascuttella, caporale dei netturbini e sua prima fiamma, mentre Rosina, la nipote non ricambia l'amore di Salvatore che trova troppo ignorante ed invadente. Il giovane, respinto, si vendica rivelando la tresca della moglie a Vincenzo. Pascuttella gli spiega che si tratta di un amore "plutonico", ma quando sta per convincerlo, entra in scena un suo vecchio creditore che lo picchia e lo minaccia con il martello. Vincenzo lo disarma e il creditore va via. Quando la gente del vicolo entra in casa, trova Vincenzo con il martello in mano e Pascuttella a terra malconcio. Farà quindi credere di averlo malmenato per aver insidiato la moglie, salvaguardando così il suo onore.
AMBIENTAZIONE: l'azione si svolge a Napoli nel 1930 in un basso, in uno dei tanti vicoli della città. In fondo, al centro, vi è la porta d'entrata da cui si vede la strada; a destra un tavolo con delle sedie e dei mobili, con una porta che funge da quinta laterale; a sinistra un cassettone sul quale è poggiata la statua della Madonna di Pompei.
PERSONAGGI: A proposito dei protagonisti di questo dramma Peppino è particolarmente meticoloso; infatti oltre a citare l'elenco dei personaggi, precisa per molti di loro anche l'età, quindi avremo: Vincenzo Esposito, spazzino di 45 anni; Salvatore, spazzino di 25 anni; Pascuttella, spazzino caporale di 50 anni; Donna Stella, moglie di Vincenzo di 40 anni; Rosina, nipote di Vincenzo di 20 anni; la "Diavola", soprannome della moglie di Pascuttella di 35 anni; Nicola La Croce, pugliese e spasimante di Rosina di 32 anni; infine Carmine e Gennarino altri due spazzini e Don Giovanni il cambiavalute.
TECNICHE LINGUISTICO-STILISTICHE: la farsa in vernacolo è movimentata e vivace, piena di colpi di scena costruiti ad arte. Peppino padroneggia vestendo la divisa da spazzino onesto, con qualche difetto di pronuncia di chiaro effetto comico. Esilaranti i momenti in cui Vincenzo descrive la sua premiazione e quelli dello scontro finale con Pascuttella enfatizzati dall'uso del dialetto e dalla prorompente gestualità fisica dei personaggi che ne fanno da cornice.