Enzo Moscato
a cura di Isabella Selmin
Nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro.
E. Moscato
a cura di Isabella Selmin
Nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro.
E. Moscato
Nato da un composit di brani e letture tratte da Spiritilli, Little Peach e Cartesiana (tre testi dello stesso Moscato), Ritornanti è un titolo preso a prestito da Anna Maria Ortese, che con questo nome descrive i folletti, gli spiritilli, che abitano la città di Napoli; ma sta anche a significare il ritorno ossessivo degli stessi temi. È, secondo le parole dell'autore, un modo di portarsi dietro "le proprie masserizie ideologiche e grammaticali", perché "nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro. Nessun movimento, nessun gesto, nessun respiro, già vissuti, dovrebbero essere considerati finiti, de-finiti, esautorati. Morti." Ma chi sono, allora, i ritornanti? Sono Nannina e Totore finiti con la loro bimba nel palazzo incantato del "munaciello"; la spogliarellista Little Peach con il suo passato carico di dolore; tre transessuali, Cartesiana, Miss 'Nciucio e Cha Cha Cha, che viaggiano nel cuore della Spagna per trovare definitivamente la loro identità. Storie a metà tra il fantastico e il grottesco, narrate con una lingua che è un "babelico incrocio di vari idiomi, napoletano, francese e spagnolo".