Le recensioni degli studenti di Letteratura Teatrale Italiana a.a. 2015-2016
ANTONIO FRASCIONE: Un Notturno di donna apparentemente tranquillo…, 5 dicembre 2015
È andato in scena, al teatro delle Arti di Salerno, lo spettacolo “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello.
L’insuperabile Giuliana De Sio nei panni della “bimba” Adriana.
Una rappresentazione strepitosa è andata in scena al Teatro Delle Arti di Salerno, con l’insuperabile ed autentica Giuliana De Sio, nell’opera di Annibale Ruccello Notturno di Donna con ospiti, con la regia di Enrico Maria Lamanna. Tante le repliche in numerosi palcoscenici italiani. Un testo che viene interpretato in scena, da oltre vent’anni, dall’ottima attrice.
Un’opera sicuramene di successo, che attraversa diversi generi teatrali, quali il dramma, la commedia ed il thriller, continuando ad ottenere considerevoli riscontri di critica e di pubblico.
Un testo forte, dal sapore “agrodolce”, che condensa tantissime emozioni esprimendo a pieno il suo autore, Annibale Ruccello.
Un autore, emblema di una generazione ansiosa di ricreare un nuovo linguaggio teatrale, idoneo ad esternare le dinamiche sociali, le difficoltà, il malessere e il disagio psicologico, continuamente presente nella società contemporanea, ma capace anche di ironizzare sulla tragedia.
La storia mostra uno spaccato familiare, durante gli anni ’80, apparentemente tranquillo e abitudinario, influenzato, poi, dai “fantasmi” del passato, alimentati dalle inibizioni e dalle ingiustizie occasionalmente riproposte dalla quotidianità.
La protagonista è una donna che vive in una casa isolata nell’hinterland di Napoli. Ha un marito che svolge un lavoro da metronotte. Adriana è una donna sola, alienata, che non sa niente di se stessa, né del mondo, perché è sempre chiusa tra quattro mura, in una sorta di prigione con tutti i piccoli comfort. Le manca, però, il dialogo con il mondo esterno. Le uniche persone con cui riesce a stabilire una connessione vocale sono il marito, i figli e la madre, che sente unicamente per telefono. I figli dormono nella loro stanza, il marito esce per lavoro e Adriana cerca di rilassarsi su una poltrona davanti a quella TV che stenta a sintonizzarsi decentemente. E’ tutto tranquillo, come ogni sera, e, come ogni sera, tutte le operazioni domestiche sono state concluse. La “regina” della casa, dopo una giornata intensa, si addormenta, guardando la TV.
Da questo momento in poi la realtà e l’onirico non hanno più un confine netto. Alcune zone dell’abitazione diventano angoli in cui il passato si materializza nel bene (il giardino in cui i flashback le fanno rivivere i momenti felici trascorsi con suo padre trasmettendole il candore del rapporto padre-figlia) e nel male (l’armadio in cui, invece, al contrario, i flashback la scaraventano nell’abisso più profondo per i ricordi negativi di un rapporto mortificante con la figura materna).
Gli “ospiti” del titolo sono fantasmi che affollano la mente della protagonista.
Il “notturno” è un delirio onirico che induce Adriana a vivere un incubo paranoico e gli “ospiti” sono in realtà le proiezioni del suo inconscio. Il passato che ritorna, sogni repressi, eros, esperienze mancate, litigi con i genitori, vecchi amori, paure e infedeltà che possono definirsi in una parola i suoi persecutori. Nel “viaggio notturno” di Adriana tutto è così vivo e presente tanto che il quotidiano ordinario diventa così straordinario.
L’intenzione di Ruccello è quella di raccontarci come il luogo deputato alla protezione e alla comprensione, a volte, può essere teatro di bestialità che spesso si manifesta per mancanza di educazione alle relazioni. Le gratificazioni mancate, i problemi finanziari, le preoccupazioni, le ingiustizie, sfociano nella crudeltà dell’uno verso l’altro e la follia è dietro l’angolo.
In una sua intervista la De Sio afferma: “Le trappole, tra le pareti domestiche, sono davvero infinite, così i ricatti affettivi. Se non si hanno strumenti culturali sufficientemente solidi per reagire, è molto difficile contrastarli. Ma per fortuna molte donne ce la fanno: un colpo di reni e si va avanti, senza perdere il lume della ragione. Però ci vuole tanto coraggio”.
Adriana, dopo aver con educazione e con tanti tentativi cercato di fronteggiare le continue violenze psicologiche inflittele dai suoi ospiti, è trascinata dentro un vortice di pensieri e di desideri di morte; soltanto essi potranno ricondurla alla tranquillità e alla serenità della sua fanciullezza; ma il pubblico comprende subito che tutto ciò non può realizzarsi.
Adriana è una donna-bambina che non vuole crescere, che “elimina” le responsabilità per ritrovare la sua libertà, continuamente violata in tutta la sua vita.
Espressività, fragilità, disperazione e follia sono stati d’animo che attraversano Adriana e che la De Sio ben ci comunica con la sua mutevole interpretazione.
Lo spettacolo fluisce velocemente, il contrappunto di emozioni dissonanti immergono l’intera platea in un coinvolgimento attento ed appassionato, avvinghiandola alla storia fino all’ultima battuta. Ad accompagnare l’attrice Giuliana De Sio sul palco, Mimmo Esposito che mette in standby le vesti di attore comico per tuffarsi in questo ruolo drammatico, mostrando qualità e valore ancora poco sfruttati, Rosaria de Cicco, che conferisce spessore al suo personaggio manifestando la sua capacità di condizionare i colleghi di scena fino al limite del grottesco, Andrea De Venuti, il bello e sicuro adulatore di Adriana per ripicca verso sua moglie, Gino Curcione, magistrale nel duplice ruolo di madre bigotta e incoerente nonché di padre comprensivo e accondiscendente con Adriana e, infine, Luigi Iacuzio, capace di imprimere una forza negativa e distruttiva che condizionerà per sempre il destino della protagonista. Le apparizioni finali del quadretto familiare, in posa fotografica sono spettrali e conferiscono, ancor di più, allo spettacolo un alone oscuro e macabro.
Applausi, applausi e applausi per un lavoro teatrale di straordinaria bellezza.
Antonio Frascione
Scheda dello spettacolo
Notturno di donna con ospiti
di Annibale Ruccello
regia Enrico Maria Lamanna
con Giuliana De Sio, Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Andrea De Venuti, Mimmo Esposito, Luigi Iacuzio
scene Roberto Ricci
costumi Teresa Acone
disegno luci Stefano Pirandello
musiche Carlo De Nonno
Una produzione Pietro Mezzasoma
Salerno, Teatro delle Arti, 5 dicembre 2015