Raffaele Viviani
a cura di Nunzia Acanfora
E ce ne stanno fatiche...
R. Viviani
a cura di Nunzia Acanfora
E ce ne stanno fatiche...
R. Viviani
Raffaele Viviani inizia a scrivere il libro delle sue memorie Dalla vita alle scene nel 1928, all'età di quarant'anni, in un momento di grande successo di questo genere letterario.
È lo stesso autore, nell'introduzione alla sua autobiografia, a dichiarare che le sue memorie non furono scritte per vanità, ma per l'incontro di circostanze, a lui care e seducenti. Pertanto, Viviani non nasconde che la sua è un'autobiografia scritta su richiesta, su commissione, e, nel mettere per iscritto le sue memorie, egli tenne in gran conto l'invito dell'editore bolognese Licinio Cappelli, di scrivere un'autobiografia che incuriosisse il pubblico; di conseguenza, doveva delineare il ritratto di un uomo pieno di fascino.
Questo libro parla di come io nacqui, di come io pervenni, di come io ho sofferto e a prezzo di quali sforzi mi conquistai la notorietà. (R. VIVIANI, Dalla vita alle scene, Napoli, Guida editori, 1988, p. 9.)
È un'autobiografia romanzata, infatti, descrive episodi di vita vissuta, curiosità, aneddoti, insiste molto sulla sua precocità di attore, ma non offre al lettore riferimenti a quegli autori, intellettuali ed attori coevi, con i quali entrò in contatto o che furono per lui dei modelli.
L'autobiografia vivianea ha avuto tre edizioni: Dalla vita alle scene, Bologna, Cappelli, 1928; Dalla vita alle scene, ristampa con l'aggiunta dei Numeri di Varietà, Napoli, Guida, 1977; Dalla vita alle scene, Napoli, Guida editori, 1988.