Raffaele Viviani
a cura di Nunzia Acanfora
E ce ne stanno fatiche...
R. Viviani
a cura di Nunzia Acanfora
E ce ne stanno fatiche...
R. Viviani
Nasce nel 1896 a Belopavlovic (Ucraina). Attrice e regista teatrale russa, sorella della famosa ballerina Anna, appena quindicenne, abbandona la casa paterna per recitare nella compagnia di Orlenov, con il quale compie lunghe tournée. Lo scoppio della Rivoluzione la spinge ad abbandonare Mosca prima per Odessa e, poi, Costantinopoli.
Giunge in Italia, nel 1921, dove studia dizione per tre anni con Cecè Dondini e Carlo Rosaspina.
Nel 1923 debutta al Teatro Filodrammatici in Sogno d'amore di Kossorotov. Dirige diversi spettacoli assolutamente innovativi, diffondendo in Italia le concezioni della messa in scena moderna. Sempre nel 1923 mette in scena La signorina Giulia; nel 1925 Pigmalione; nel 1933 Il giardino dei ciliegi, con la regia di Nemirovic Dancenko e nel 1940 Kean. Non diversamente dal suo odiatore Ettore Petrolini, la Pàvlova conquistò prima il pubblico e, poi, i critici.
Infatti, al suo primo apparire sulle scene italiane, fu accolta con diffidenza e sarcasmo dalla critica non solo per la dizione non perfetta, ma anche per la novità del suo repertorio e per quel suo modo nuovo di concepire lo spettacolo, non più centrato sull'individualità, bensì su di un lavoro d'insieme.
La sua arte recitativa fu elegantissima e sottile, e, la sua pronuncia non proprio perfetta la costringeva ad accentuare il gioco mimico, al punto che spesso si aveva l'impressione ch'ella recitasse allo scoperto, come se - scrive Silvio D'Amico - quasi confessasse: " non sono una donna, sono un'attrice, che non è, ma rappresenta, questa o quella donna".
Silvio D'Amico le affida l'insegnamento di regia presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica a Roma dal 1935 al 1938. La fine della guerra la vede sempre più raramente in scena. Fra il 1949 e il 1951 dirige ancora una sua compagnia.
Muore a Roma nel 1975.
Tatiana Pavlova, 1933
China e bianca su carta, 287 x 152 mm.
Firmata; nome dell'attrice e ind. tip. ms.; sul verso: tracce di ind. tip.
Coll. Burcardo, inv. 3312
Tatiana Pavlova, anni '30
China su carta, 250 x 175 mm.
Firmata Coll. Burcardo, inv. 3310
Tatiana Pavlova ne La lunga notte di Medea di Corrado Alvaro, 1949
Matita e china su carta, 257 x 295 mm.
Firmata; sul verso: nome dell'attrice, titolo e autore dello spettacolo ms.
Pubblicata su “L'Elefante”, 28-7-1949 Coll. Burcardo, inv. 5913