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Raffaele Viviani - La vita

Raffaele Viviani

a cura di Nunzia Acanfora


E ce ne stanno fatiche...

R. Viviani

Luisella Viviani

Nasce a Castellammare di Stabia, il 5 ottobre 1885. Debutta sulla scena, nel 1895, ancora bambina, esibendosi in un duetto comico con il fratello Raffaele Viviani nel teatro Masaniello, nei pressi di Porta Capuana, gestito dal padre.
Bruna, riccioluta, con quella sua "aria zingaresca" conquista, ben presto, da sola e come duettista con Raffaele, l'attenzione e l'ammirazione degli intellettuali napoletani, da Salvatore Di Giacomo a Ferdinando Russo; i quali vedevano in lei l'interprete ideale di canzoni che dovevano essere espressione di poesia "autenticamente popolare".
Sembra che, questi intellettuali - come si legge nell'Enciclopedia dello spettacolo - preferissero Luisella alla più celebre interprete napoletana Elvira Donnarumma. Fu così che Luisella si affermò, ottenendo un successo straordinario, cantando le canzoni del fratello, come Prezzetella, Bammenella 'e copp' 'e quartiere, Fore 'o vascio.
Famosissime sono 'E stroppole 'e Luisella, frottole che canta accompagnandosi con il tamburo.
Dopo il matrimonio con Arturo Vietri, medaglia d'oro della prima guerra mondiale, Luisella abbandona le scene. Vi ritorna nel 1919, nella Compagnia del fratello, in qualità di prima donna. I grandi personaggi femminili del teatro vivianeo, trovano in lei un'interprete impareggiabile, per la sua straordinaria forza espressiva e per la sua carica umana.
La sua collaborazione con il fratello - come scrive Paolo Ricci, uno dei più attenti biografi di Viviani - è strettissima, al punto da ispirare e determinare il lavoro del fratello, che le "tagliava le parti addosso", e teneva costantemente presente ogni elemento della complessa ed affascinante personalità della sorella: la voce ed i gesti.
Quella stessa collaborazione che, molti anni dopo, è avvenuta tra Eduardo e Titina De Filippo.
Le interpretazioni più straordinarie di Luisella sono: il personaggio caricaturale della debuttante sciocca, Carmen Zuccona in Eden Teatro; il personaggio tragico, Meneca in Campagna napoletana e Donna Zenobia in Circo Equestre Sgueglia.
Nel 1926, dopo le stupende interpretazioni di Assunta Spina e di Mese Mariano di Salvatore Di Giacomo, rompe clamorosamente con il fratello e si mette a capo di una propria compagnia. Mette in scena lavori propri, come Pe nu segreto, La Bagnina, L'Acquaiola e Donna Luisa Silvestri: drammi che ricalcano i vecchi schemi della rappresentazione veristica.
La compagnia fondata da Luisella non ottiene il successo desiderato, e, ben presto, il gruppo si scioglie.
Nel 1931 ritorna nella compagnia del fratello, e gli sarà accanto fino al suo ritiro.
Leggendo un luogo dell'Autobiografia di Raffaele Viviani, è possibile cogliere la grande ammirazione e il grande affetto che l'autore-attore napoletano nutre nei confronti della sorella:

[...] qui sento di ricordare la mia cara sorella Luisella che, con animo veramente innamorato, ha sposato la causa santa delle mie fatiche portando il suo valido, prezioso contributo artistico alla realizzazione del mio sogno d'arte e pertanto l'animo mio di fratello le è e le sarà sempre infinitamente grato. (R. VIVIANI, Dalla vita alle scene, Napoli, Guida editori, 1988, p. 133.)

La presenza di Luisella sulle scene, come quella del fratello, non è stata valutata in giusta misura dai critici. Tuttavia, Roberto Minervini ricorda Luisella come una grande, sensibile, vibrante attrice, napoletana, come il fratello, nel sangue, nella carne, nelle ossa. Per Paolo Ricci, Luisella è stata una delle presenze sceniche più singolari e geniali del teatro italiano del dopoguerra.