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Raffaele Viviani - La vita

Raffaele Viviani

a cura di Nunzia Acanfora


E ce ne stanno fatiche...

R. Viviani

La compagnia

Nel 1917, chiusi i teatri di Varietà dopo la disfatta di Caporetto, Raffaele Viviani costituì una propria Compagnia, con un gruppo di vecchi e cari amici, tutti attori del Varietà, di cui fece parte la sorella Luisella, che debuttò al Teatro Umberto di Napoli, il 27 dicembre 1917, con l'atto unico Il Vicolo.
Questa Compagnia che Viviani formò a partire dal 1917 è originale ed unica come la sua drammaturgia nel panorama teatrale italiano. Viviani reclutò giovani e non più giovani che non avevano mai fatto gli attori o che avevano un'esperienza limitata al Varietà; insegnò loro a recitare e non accettò i modi di recitare tipici della tradizione napoletana o del teatro in lingua; bensì creò una nuova maniera, avendo cura di ogni minimo particolare.
Fecero parte di questa Compagnia attori quali Tecla Scarano, la cantante Tina Castigliana, Cesare Linguiti (in arte Faras), Gigi Pisano e due macchiettisti Giovanni Bisaccia e Salvatore Costa.
A partire dal 1920, Viviani inizia a girare per l'Italia a capo di una nuova Compagnia costituita da attori esperti quali Pietro Caiazzo, Vincenzo Flocco, Ida Artemisia, Armida Cozzolino, Gennaro e Margherita Pisano e le giovanissime Anna Di Furia ed Anna Petrolani.
D'altronde egli fece volentieri a meno di chi si era sottratto alla sua ferrea disciplina dittatoriale.

I comici (tra essi si capisce ci sono pure delle eccezioni ed io vanto oggi delle creature veramente affezionate a me) sono come le castagne arrosto. (R. VIVIANI, Dalla vita alle scene, Napoli, Guida editori, 1988, p. 132.)

Nonostante molte defezioni e piccoli tradimenti, Viviani riuscì a realizzare una compagnia fissa, con attori che lavorarono con lui per molti anni, costruendo quell'affiatamento che permetteva alle sue opere complesse e intrecciate su piani diversi, di essere rappresentate in maniera semplice e straordinaria.