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Francesco Silvestri - Teatrografia

Francesco Silvestri

a cura di Vincenzo Albano


Questo mondo qua, piccerillo mio, tu non lo sai, tu non lo sai ancora, ma è pieno di colori...

F. Silvestri

Saro e la rosa

"…C'è molto di me in questo testo. Mi sono accorto, soprattutto nell'allestimento che io stesso ho curato nel 2000, quanto fosse ancora quello che io desidero dalla vita, quanto fosse ancora ciò che desidero poter dire, la mia fatica a crescere ed il credere all'amore che duri, alla favola, prendendo coscienza di quanto non siano cambiati, nel tempo, i miei sogni…"
(V. ALBANO, Conversazione con Francesco Silvestri, Maggio-Settembre 2005)

Nella Napoli degli anni Venti segnata dal fascismo, Antonio Salvo, chansonnier di un tabarin, ed il marchese Edoardo de la Villa, si ritrovano travolti da un amore che coltiveranno con assoluta dedizione e passione, osteggiato tuttavia dalla gelosia di Nina nei confronti di Antonio, ritenuto causa della fine del rapporto incestuoso col fratello Edoardo.
Per coronare il desiderio di paternità, i due cominciano a frequentare un bordello dove scelgono due donne con cui avere rispettivamente un figlio. I bambini che nasceranno, se maschio e femmina, da grandi dovranno sposarsi e dare vita all'ambita "rosa di carne", sì nipote, ma soprattutto "figlio", in quanto unione seppur indiretta dei loro patrimoni genetici.
Edoardo, diviso tra misura e sentimento, temporeggia credendo che quello del suo compagno sia solo un capriccio. Ma per Antonio è qualcosa di più, è qualcosa che gli invade l'esistenza; è la voglia d'averla vinta sulla società e sulla Natura. A lasciare il segno nei suoi pensieri è il desiderio della Marchesa che, dedita ai suoi fiori, in compagnia della serva Frida pratica continui "innesti" ed attende la nascita di una rosa "color del cielo".
Le due creature nascono maschio e femmina e si ritroveranno adulte, costrette a sposarsi secondo quanto voluto dai padri. Nascerà la "rosa di carne": Rosa, se femmina, oppure Saro, anagramma di Rosa, se maschio. Non resta che aspettare.
A Saro, all'età di vent'anni, verranno recapitati i quaderni di Edoardo, sui quali è scritta tutta la storia di quegli anni. Il ragazzo chiederà a suo nonno Antonio, unico sopravvissuto, le spiegazioni del folle disegno. Egli sosterrà che è soltanto una favola; la stessa che Saro, leggendola, racconta a noi.