Manlio Santanelli
a cura di Barbara Barone
Beati i senza tetto perché vedranno il cielo.
M. Santanelli
a cura di Barbara Barone
Beati i senza tetto perché vedranno il cielo.
M. Santanelli
Anche in quest'atto unico ritroviamo i temi tipici del drammaturgo napoletano: la solitudine, l'incomunicabilità fra gli individui ed una sessualità vissuta male.
Igino e Severo sono due compagni di classe che dopo anni, per caso, si ritrovano. Sono due persone agli antipodi, infatti, uno, Igino Venturi, è avvocato (delicato nei tratti come nel linguaggio); l'altro, Severo De Angelis, è un contrabbandiere (greve nei tratti come nel linguaggio). Il primo, schivo e riservato, ha finito col rimuovere parte dei suoi ricordi, soprattutto quelli legati ad eventi che lo avevano turbato in gioventù. L'altro, prepotente e volgare, è sempre pronto a vantarsi delle sue esperienze sessuali (non a caso dirà senza alcuna remora ad Igino di aver avuto una relazione con sua moglie, quando erano ancora fidanzati).
Inoltre in questo dramma ritorna un tema già presente in Uscita d'Emergenza, quello della pedofilia e dell'omosessualità. Igino, infatti, finirà per ricordare che da ragazzo fu molestato dal sacerdote dell'oratorio che lui e Severo frequentavano. Quest'esperienza, che nel suo orrore affascina comunque Igino, mostra come l'incertezza e l'inquietudine presenti nelle commedie santanelliane spesso giochino un ruolo determinante anche nella sfera della sessualità.