Enzo Moscato
a cura di Isabella Selmin
Nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro.
E. Moscato
a cura di Isabella Selmin
Nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro.
E. Moscato
Kinder-Traum Seminar ("Seminario sui sogni dei bambini" o anche "Seminario sui bambini in sogno": la giusta interpretazione del titolo tedesco è volutamente lasciata nell'ambiguo, così come ambigua è lasciata da Jung, a cui il titolo dello spettacolo è "rubato") è una raccolta di voci differenti (Janusz Korczak, Tadeusz Kantor, Etty Hillesum, Primo Levi, Elie Wiesel, Gitta Sereny, Tzvetan Todorov, Mary Berg, Bruno Bettelheim, Robert Antelme, Edith Stein, Paul Celan, Marina Cvetaeva) catturate all'interno della più devastante tragedia collettiva di cui la storia dell'umanità possa ammantarsi: l'Olocausto. Lo sterminio di razze ed oppositori politici alla folle instaurazione del regime nazista, prima in Germania e poi in gran parte dell'Europa, verso circa la metà del secolo appena trascorso.
Ma non è una rielaborazione storico-cronologica di quegli avvenimenti, né potrebbe esserlo, visto che il luogo prescelto per la rivivificazione mnemonica-emotiva degli stessi non è un libro né una filmica trascrizione documentaristica (come ha fatto Spielberg per gli ultimi testimoni ancora in vita) di quella mattanza, bensì il Teatro, sede per eccellenza non dei domìni dei fatti o del reale, ma del simbolico e dell'immaginario, e, infatti, simbolica, immaginaria, evocativa, elusiva, ellittica - stiamo citando, come si vede, tutte le possibili forme in cui si dà il Poetico - è la dimensione, scenica e di scrittura, in cui l'autore-interprete-regista della rappresentazione, vuole calare quelle truci vicende, sulla scia, del resto, di quanto ha già fatto, lavorando sulla storia, in altre note 'performances' (Rasoi, Luparella, Sull'ordine e il disordine dell'ex macello pubblico), non affinché, così, la storia e i suoi tristi strascichi concreti ne risultino sviliti, evasi, negati o cancellati, ma, anzi, al contrario, per rafforzarne maggiormente - e in modo non banalmente contingente ma in senso trans-temporale e trans-soggettivo - l'ineliminabile incidenza nella nostra vita quotidiana.
(Note dell'Autore)