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Enzo Moscato - Il teatro

Enzo Moscato

a cura di Isabella Selmin


Nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro.

E. Moscato

 

Arena Olimpia

In Arena Olimpia - titolo che già in sé evoca l'universo ludico, circense e tale che, spinto all'estremo delle sue grottesche acrobazie inventive, null'altro si fa che immediatezza, pura vita - vengono accostate e poste al pubblico due diverse scritture di teatro: La musica dei ciechi di Raffaele Viviani e Mirabilia Circus di Enzo Moscato, sorta di fantasiosa introduzione, intermezzo e chiosa al famoso copione dell'autore castellammarese.
Due modi di intendere e di vivere la scena cronologicamente e stilisticamente lontani tra di loro, certo, eppure, come arcanamente consimili, provenienti dallo stesso genòma visionario e miranti allo stesso effetto: porre sguardo, dare giusta riflessione al lato notturno, onirico della "cosa" teatro, al comico/puerile suo rovescio tragico, al sub-strato ritmico, canoro che sorregge da ogni dove il suo desolato pessimismo.

Il testo di Mirabilia Circus, ponendosi come tentativo di riflessione sulle metafore sceniche che possono derivare dal binomio cecità/veggenza e su una concezione della vita come grottesco e affannoso ludo da circo, popolato di maschere, infingimenti, numeri, trivialità, dolore, vuole essere un omaggio all'opera del grande Raffaele Viviani, del quale si riproduce, non a caso, al centro della scrittura complessiva da me messa in campo e titolata Mirabilia Circus, l'emblematico lavoro La musica dei ciechi. Senza soluzioni di continuità. Senza frattura. Com'è sempre d'uopo fare quando si ha coscienza di lavorare all'interno del complesso e vivo solco della Tradizione. Che non vuol dire convenzione o stantia ubbidienza letterale al dettato dei Padri, ma incessante e personale travaglio per innovarla e fonderla inestricabilmente col nostro presente senso della storia e con ciò di cui noi stessi siamo fatti.

(Note dell'Autore)