Roberto Bracco
a cura di Marilena Gentile e Samanta Scidone
Il teatro di prosa - non par vero - è un po'... come l'Amore, quanto più si discorre d'Amore, tanto meno l'Amore finisce.
R. Bracco
a cura di Marilena Gentile e Samanta Scidone
Il teatro di prosa - non par vero - è un po'... come l'Amore, quanto più si discorre d'Amore, tanto meno l'Amore finisce.
R. Bracco
In un settore già tanto complesso come quello della pubblicazione dei testi teatrali, va comunque sottolineato il fatto che Bracco viva una vicenda editoriale particolarmente travagliata. Lo scrittore, infatti, viene studiato innanzitutto come intellettuale coerente e sfortunato piuttosto che come un appassionato scrittore di teatro.
Molte delle sue opere appaiono sulle riviste, come nel caso di: Sperduti nel buio, Maternità, I Fantasmi ed altri testi pubblicati sulla "Nuova Antologia".
La pubblicazione sulle riviste però non è molto funzionale alla diffusione di un testo teatrale e, inoltre, Bracco vuole assicurarsi, prima della sua morte, una edizione completa della sua opera al fine di evitare i plagi quali i riadattamenti del copione dopo la prima rappresentazione o anche riscritture del testo drammatico.
Questa preoccupazione è comune a molti autori di teatro: basti pensare a Carlo Goldoni ma, volendo rimanere nell'ambito del teatro napoletano tra '800 e '900, resta emblematica la vicenda editoriale di Raffaele Viviani, il cui teatro fu pubblicato in edizione parziale solo nel 1957 (R.Viviani, Trentaquattro Commedie scelte da tutto il teatro, a cura di Lucio Ridenti, introduzione di Eligio Possenti e saggio "La commedia umana di Napoli" di Vito Pandolfi, Torino, ILTE, 1957, 2 voll).
Altrettanto travagliata, è la vicenda editoriale di Bracco il quale, inizialmente, si rivolge all'editore Sandron di Palermo; sfortunatamente per lui un'alluvione distrugge la casa editrice palermitana e così egli si rivolge alla Mondadori che, però, a causa di problemi economici e giuridici, non riesce a pubblicare l'edizione che avrebbe dovuto intitolarsi Tutto Bracco. Dopo quest'ennesimo fallimento, l'autore stipula un contratto con l'editore Gino Carabba di Lanciano il quale, nel 1935, pubblica in 25 volumi la sua Opera Omnia.
I 25 volumi sono cosi suddivisi:
Il punto di forza dell'opera bracchiana sta soprattutto nella molteplicità e varietà dei temi affrontati dall'autore in particolare negli ultimi tre volumi.