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Roberto Bracco - Testi on-line

Roberto Bracco

a cura di Marilena Gentile e Samanta Scidone

 

Il teatro di prosa - non par vero - è un po'... come l'Amore, quanto più si discorre d'Amore, tanto meno l'Amore finisce.

R. Bracco

Scheda Introduttiva

Non fare ad altri è il primo lavoro di Roberto Bracco; è un breve atto unico, recitato da Ermete Novelli al Teatro Sannazzaro di Napoli il 22 dicembre del 1886.
L'autore stesso in un articolo dell'11 ottobre 1903 (Dopo il congresso degli autori) definisce cosa modesta questa sua prima opera teatrale: "Il mio primo lavoro teatrale stupido come la mia inesperienza, ma allegro come chi me lo aveva ordinato".
Tra i personaggi spiccano le figure del commissario, alla ricerca continua di una dignità che i fatti gli fanno di continuo perdere, ed il brigadiere Malomone, figura ridicolamente solenne e ignorante. Per ora i caratteri disegnati da Bracco non sono ancora profondamente analizzati, si tratta di tipi venuti fuori da una felice vena, ma senza grande impegno artistico. Bracco ironicamente in una nota scritta sul "Piccolo" a cui collabora scrive che la sua "potentissima" opera racchiude una idea che ammaestra tutta l'umanità "il non fare ad altri ciò che a te non piace".

 


Non fare ad altri

 

TRATTO DA:
Roberto Bracco, Opera Omnia, Lanciano, Carabba, 1935-38.


Buffonata in un atto

PERSONAGGI:

IL COMMISSARIO DI POLIZIA

IL BRIGADIERE MALOMONE

LA GUARDIA FASANISI

OSCAR GENTILETTI

LA SIGNORA BETTA


Il gabinetto del Commissario di polizia: scrivania, scaffali, seggiole, ecc.
(Il Commissario - un uomo non vecchio ma col capo completamente pelato - è seduto alla scrivania con aria grave. Ritti, innanzi a lui, stanno il BRIGADIERE MALOMONE, che è molto grasso, fornito di foltissimi mustacchi, di foltissime sopracciglia, di occhi truci, e la GUARDIA FASANISI, un omino stremenzito. Tutti e due in uniforme).

IL COMMISSARIO (ai due) Continuate, dunque, continuate.
IL BRIGADIERE Erano circa le undici quando io attraversavo per caso quella via...
IL COMMISSARIO Questo particolare me lo avete già favorito parecchie volte.
IL BRIGADIERE E mi trovavo a una quarantina di passi dal luogo del disastro.
IL COMMISSARIO Quale disastro?
IL BRIGADIERE La caduta dell'uomo dall'alto del muricciolo.
IL COMMISSARIO Voi accorreste al tonfo...
IL BRIGADIERE Al tonfo? ... (Riflette) Al tonfo? ... Non lo so.
IL COMMISSARIO Ma che cosa non sapete?
IL BRIGADIERE (con stupida ponderazione) Non so se fu proprio un... tonfo.
IL COMMISSARIO Non sentiste cadere l'uomo?
IL BRIGADIERE Feci di più, signor Commissario: sentii e vidi; ma, quanto al tonfo, in coscienza, non posso dire nulla di preciso.
IL COMMISSARIO Bestia!
IL BRIGADIERE (con sostenutezza) Signor Commissario, anch'io adopero volentieri questa parola... quando occorre. "Siete una bestia!" (qui il Commissario ha un moto di Sorpresa) dissi alla guardia Fasanisi, perché non s'era trovata puntualmente un poco prima al posto dove l'uomo doveva cadere. Un buon piantone certe cose le prevede i lersera - questo è certo - Fasanisi stava di piantone alla strada che rasenta il giardino appartenente alla Signoria Vostra.
IL COMMISSARIO Ed egli accorse con voi, che..., come mi avete fatto, notare, attraversavate...
IL BRIGADIERE e IL COMMISSARIO (insieme)... per caso quella via.
LA GUARDIA Io accorsi prima di lui.
IL COMMISSARIO Andate avanti, Malomone!
IL BRIGADIERE Sì, signor Commissario: sempre avanti!
IL COMMISSARIO Che pensaste quando vedeste quell'uomo precipitato giù dal muro che separa la strada dal giardino di casa mia?
IL BRIGADIERE Io subito pensai: quest'uomo... è un uomo precipitato giù dal muro che separa la strada dal giardino del signor Commissario di polizia.
IL COMMISSARIO Evidentemente egli, dal giardino, voleva uscire di nascosto...
IL BRIGADIERE Ed io, senza perdere tempo, gli domandai: perché volevate uscire di nascosto dal giardino del signor Commissario di polizia?
IL COMMISSARIO L' uomo s'imbarazzò?
IL BRIGADIERE (riflette) Non lo so... perché era ancora disteso a terra
IL COMMISSARIO E che rispose?
IL BRIGADIERE Rispose: (riflette) "Ho un fianco rotto." Allora io gli dissi: "voi siete un ladro." Allora egli mi disse: "sì, sono un ladro." Allora io gli dissi: "voi siete in arresto." Allora egli mi disse: "sì, sono in arresto."
IL COMMISSARIO Non oppose resistenza?
IL BRIGADIERE Signor Commissario, si lasciò arrestare come un galantuomo qualunque. Io e Fasanisi, gentilmente, lo afferrammo per il collo e andammo a depositarlo in guardina.
IL COMMISSARIO Cammin facendo, che aspetto aveva?
IL BRIGADIERE (riflette) Signor Commissario, nessun aspetto!
IL COMMISSARIO Dio buono, voglio intendere: che contegno serbò?
IL BRIGADIERE Ah! il contegno non lo so.
IL COMMISSARIO Perché forse era ancora disteso a terra?
IL BRIGADIERE No. Cammin facendo, non era più disteso a terra, Era. . .
IL COMMISSARIO In piedi ...
IL BRIGADIERE Nemmeno. Era... zoppiccante.
IL COMMISSARIO (alla guardia) E voi, Fasanisi, avete altro da aggiungere?
LA GUARDIA Sì, signor Commissario.
IL COMMISSARIO Aggiungete!
LA GUARDIA (a voce alta) Io accorsi prima di lui.
IL BRIGADIERE Non è vero!
LA GUARDIA (alzando viepiù la voce) Io accorsi prima di lui.
IL COMMISSARIO Basta così, Fasanisi! Il brigadiere ha sempre ragione, perché è vostro superiore. E questo è tutto ciò che avevate da aggiungere?
LA GUARDIA Questo (Continua a dire per conto suo, borbottando) Io accorsi prima di lui... Io accorsi prima di lui...
IL COMMISSARIO Ora è necessario (scrivendo frettolosamente un biglietto) ch'io sappia che cosa è riuscito a rubarmi quel farabutto. Fasanisi, questo biglietto a casa mia. (Glielo consegna.) Presto, eh!
LA GUARDIA (va via borbottando ancora) io accorsi prima di lui…
IL COMMISSARIO Perbacco! Un ladro che va a rubare nella casa del Commissario di polizia deve essere un bel cretino! Che ne dite, Malomone?
IL BRIGADIERE Ecco, signor Commissario. Una volta mi avvenne un fatto simile. Un mariuolo, senza curarsi che ero un brigadiere di polizia, mi rubò il fazzoletto dalla tasca!
IL COMMISSARIO Imbecille!
IL BRIGADIERE chi?
IL COMMISSARIO Voi!
IL BRIGADIERE (piantandosi da bravo militare.) Per l'appunto! L'imbecille è il derubato!
IL COMMISSARIO (disinvolto, sorvola.) Malomone, introducete l'arrestato. (Il brigadiere esce.) E adesso facciamo la conoscenza di quest'altro bell'arnese (Pensando e ricordandosi) Sicuro! Alle undici pomeridiane, io entro in casa.. . E' evidente: il ladro teme di essere sorpreso, si dà alla fuga, e patapuffete! Giù dal muricciolo. Si lascia arrestare perché... ha un fianco rotto, e, cammin facendo, serba, come assicura Malomone, un contegno... zoppicante. Tutto mi è completamente chiaro, e con me non c'è troppo da scherzare…….
IL BRIGADIERE (entra, tirando pel braccio Oscar Gentiletti, che è un bel giovine sulla trentina, vestito con eleganza). Ecco il malfattore!
OSCAR Eh ! non c'è bisogno di trascinarmi così...
IL COMMISSARIO (a Oscar, in tono burbero e dignitoso) Avanzatevi!
OSCAR (zoppicando lievemente si avanza e s'inchina cortesissimo) Servo suo, cavaliere.
IL COMMISSARIO (con orgogliosa compiacenza) Ma come fate a sapere che sono cavaliere?
OSCAR Le si legge in fronte.
IL COMMISSARIO La ringrazio. (Dopo averlo guardato attentamente da capo a piedi, chiama il brigadiere:) Malomone, venite qua. (Il brigadiere gli si accosta). Sentite. (Sottovoce, all'orecchio) Siete certo d'avere introdotto l'individuo che arrestaste iersera?
IL BRIGADIERE Vostra Signoria mi crederebbe capace d'introdurre un individuo per un altro?
IL COMMISSARIO No, ma gli è che quegli abiti... quel volto... quel... quel. . .
IL BRIGADIERE Gli si vede subito il delinquente, signor Commissario.
IL COMMISSARIO Credete che gli si 'veda subito? Quand'è così, (disponendosi a scrivereA Oscar, bruscamente) Ehi! dico, il vostro nome?
OSCAR Oscar Gentiletti.
IL COMMISSARIO Età?
OSCAR Trent'anni.
IL COMMISSARIO (piano, al brigadiere) Malomone, trent'anni! Non li dimostra.
IL BRIGADIERE (con ostilità e convinzione) Ma li ha.
IL COMMISSARIO (a Oscar) Domicilio?
OSCAR Strada San Petronio, numero sette, primo piano, appena quindici gradini, porta a destra.
IL COMMISSARIO Professione?
OSCAR (pronto) Ladro.
IL COMMISSARIO (annotando, tra sé) Evviva la franchezza! (Con disgusto) Voi avete dedicata la vostra vita?
OSCAR A rubare.
ILCOMMISSARIO (vivamente) Vergogna!
OSCAR (con delicatezza insinuante) Scusi, cavaliere, abbia la cortesia di astenersi da qualunque commento o rimbrotto. Veda, è questione di vocazione: lei fa il Commissario di polizia, io faccio il ladro. E in questo momento, ne sono tanto più lieto, inquantoché, essendo ladro, io ho il piacere di poterle offrire la mia servitù.
IL COMMISSARIO (imbarazzato) Troppo buono... Accomodatevi... si accomodi... prego... segga... deponga il cappello.
OSCAR (sedendo e posando il cappello) Per accontentarla.., lo depongo.
IL COMMISSARIO Dunque, signor ladro.., voi confessate... lei confessa che ieri sera s'intromise nel giardino di casa mia per...
OSCAR (con zelante chiarezza) Per commettere un furto.
IL COMMISSARIO Ma ...
OSCAR (con risentimento) Dubiterebbe della mia parola?
IL COMMISSARIO No, no, tutt'altro! Le pare! Ma.., ed ecco ciò che stavo per dire.. , come va, egregio signor ladro, come va che le saltò il ticchio di commettere un furto proprio in mia casa, in casa del Commissario di polizia?
OSCAR I pubblici funzionari sono la mia specialità.
IL COMMISSARIO Ah! me ne compiaccio. E mi perdoni che l'importuno con tante domande... D'altronde, sa, se io non domandassi, lei non risponderebbe... Sicché, dicevo: come fece per intromettersi nel giardino?
OSCAR In un modo semplicissimo: sfuggendo alla vigilanza d'una guardia.. . che dormiva, e scavalcando il muro dove questo è molto basso.
IL COMMISSARIO (al brigadiere) Malomone, sentite, eh?
IL BRIGADIERE Sento, signor Commissario.
IL COMMISSARIO La guardia dormiva.
IL BRIGADIERE Signor Commissario, quella guardia che dormiva era la guardia Fasanisi. Potevano essere circa le undici quando io attraversavo.
IL COMMISSARIO e IL BRIGADIERE (insieme)... Per caso quella via.
IL COMMISSARIO Lo so. Tacete, ora. (A Oscar) E..., se non sono troppo indiscreto.., perché poi, nella fuga, ella andò a scavalcare il muro dove questo è più alto?
OSCAR Capirà che non avevo mica l'intenzione di capitombolare. Gli è che non ero pratico del giardino. Era la prima volta che ci mettevo il piede, e, nel buio, correndo, sbagliai la strada. Un' altra volta, starò più attento... Pardon... dico per dire...
IL COMMISSARIO (alzandosi) E se dice per fare, s'inganna a partito, perché, sa, con tutto il rispetto dovuto a un ladro per bene come lei, la giustizia provvederà.
OSCAR Torniamo a bomba, cavaliere. Su questo, siamo d'accordo. Io m'intromisi nel suo giardino per commettere un furto.
IL COMMISSARIO Benone! (Con furberia e intimità, sedendogli accanto) Dal giardino, ella passò nel salottino.
OSCAR Appunto: in quel grazioso salottino esotico.. . con quei ventaglioni... quei tappeti... quelle anfore... quel microscopico scrignetto di madreperla...
IL COMMISSARIO Sì, lo scrignetto è carino. L'ho comperato all'Esposizione dì Milano, e ci tengo.
OSCAR Ha, ragione! ... E tutta quella varietà di gingilli! Quella varietà di colori! ... Oh, un salotto delizioso!
IL COMMISSARIO Per ora, sa, è abbozzato. Bisogna che io faccia ancora delle spese... E se lei vorrà onorarmi...(correggendosi, imbrogliandosi) Cioè... no... Se vorrà... se vorrà rubarmi...
OSCAR (interrompendo premuroso) Ma io ho già rubato, cavaliere! A scanso d'equivoci, dichiaro che ho rubato.
IL COMMISSARIO Intendo perfettamente. Ella vuol essere il vero reo confesso.
OSCAR Né più né meno.
IL COMMISSARIO Il che è lodevole, è simpatico, ed è anche spicciativo. Non sì rifiuterà, dunque, di farci sapere con precisione che cosa ha rubato.
OSCAR Ai suoi ordini.
IL COMMISSARIO I danari contenuti nello scrigno?
OSCAR In verità, no!
IL COMMISSARIO I ninnoli d'argento?
OSCAR No!
IL COMMISSARIO Gli oggetti d'avorio?
OSCAR No!
IL COMMISSARIO Il tamtam cinese?
OSCAR No!
IL COMMISSARIO I ventagli? Le anfore? I tappeti? Le seggiole? I muri?
OSCAR No! No!
IL COMMISSARIO (infuriato) E allora, perbacco, che cosa ha rubato, lei?
OSCAR Già! Che cosa ho rubato, io?
IL COMMISSARIO Santa pazienza! ... Probabilmente, ella tentò di rubare e non poté consumare il furto.
OSCAR (si confonde) Che ho da dirle? ...
IL COMMISSARIO (in tono confidenziale) E sa lei perché non riuscì a consumarlo?
OSCAR Non ne ho un ricordo esatto.
IL COMMISSARIO Lei non riuscì a consumarlo, perché verso le undici...
IL BRIGADIERE io attraversavo per caso quella via...
IL COMMISSARIO Zitto, Malomone! Non è questa la ragione. (A Oscar) Lei non riuscì a consumare il furto perché verso le undici sentì un rumore.
OSCAR (di scatto) Verissimo!
IL COMMISSARIO Ebbene, (con alterigia) quel rumore... ero io!
OSCAR Ahimè, cavaliere, ella giunse a tempo!
IL COMMISSARIO Tutto sommato, lei ritira la metà della confessione.
OSCAR Un momento!.. Mi lasci pensare...
IL COMMISSARIO (ridiventando austero)Mentre lei pensa, sarà bene ch'io vada diritto fino in fondo! Torna, tronfio, alla (scrivania). Malomone, procedete alla perquisizione dell'arrestato.
OSCAR Ma sono stato perquisito ieri sera.
IL COMMISSARIO Malomone, trovaste armi bianche?
IL BRIGADIERE Bianche? ... No, signor Commissario.
IL COMMISSARIO Da fuoco?
IL BRIGADIERE Soltanto una scatola di fiammiferi.
IL COMMISSARIO Frugaste nelle saccocce? Sequestraste oggetti, carte, grimaldelli?
IL BRIGADIERE Non sequestrai, signor Commissario, perché non frugai.
IL COMMISSARIO Cosicché, è necessaria una seconda e minuta perquisizione.
IL BRIGADIERE (s'avvicina a Oscar)
OSCAR (in orgasmo) Le assicuro, cavaliere, che se avessi qualche cosa da esibire alla giustizia, mi farei un pregio di consegnarla a lei. Ma è inutile fare una perquisizione quando non c'è nulla da trovare...
IL COMMISSARIO (con sussiego) Le perquisizioni si fanno quasi sempre allo scopo di non trovare nulla! Malomone, perquisite.
IL BRIGADIERE (mette le mani addosso a Oscar).
OSCAR (ribellandosi) Ah! questo non lo permetto. (Cerca di svincolarsi).
IL COMMISSARIO (con austerità e calore) Signor ladro, lasciate che l'autorità competente eserciti pienamente le sue funzioni sulla vostra persona!
OSCAR (convellendosi) Ma mi fa il solletico!
IL BRIGADIERE (cacciandogli le mani nelle saccocce e palpandolo) Taci, furfante!
OSCAR Ah ah ah... mi fa il solletico...
IL BRIGADIERE (cavando fuori gli oggetti a uno a uno) Signor Commissario, un orologio (con misteriosa intenzione dopo averlo avvicinato all'orecchio) che non cammina! Catena... idem! La suddetta scatola di fiammiferi! Un portasigari… senza sigari! Un fazzoletto (annusandolo) profumato, molto profumato... (Porge tutto, al Commissario)
IL COMMISSARIO (annusando anche lui il fazzoletto) Opoponax!
IL BRIGADIERE (come per una straordinaria e allarmante scoperta) Perdio (Indi, continua a frugare.)
OSCAR Basta, ora! Basta!
IL BRIGADIERE Taci, furfante! (palpa ancora.) E questo è un portafogli... gravido anzi che no! (Lo consegna al Commisario.)
OSCAR (impallidendo, mormora) è fatta!
IL COMMISSARIO Non c'è altro?
IL BRIGADIERE Non c'è altro.
IL COMMISSARIO (con grande gravità) Esaminiamo i reperti. (Osserva l'orologio, la catena, la scatola, il fazzoletto, il portasigari, brontolando) Orologio, che non cammina - catena idem, - eccetera... eccetera... (Quindi, apre il portafogli e ne guarda il contenuto, mentre Oscar, fissandolo, allibisce e, senza fiatare, aspetta. - A un tratto, il Commissario, cavando una fotografia da una busta, spalanca gli occhi, e, con un gesto di raccapriccio, esclama tra sé): Il ritratto di mia moglie!
IL BRIGADIERE (notando l'emozione) Il signor Commissario ha forse trovato...?
IL COMMISARIO (furibondo) Un corno!
IL BRIGADIERE Del signor Commissario?
IL COMMISSARIO Ritiratevi, voi!
IL BRIGADIERE (andandosene) Sarà un oggetto di gran valore! (Via.)
OSCAR (resta immobile, con gli sguardi fissi a terra).
IL COMMISSARIO (china la testa fra le mani, dopo una lunga pausa si risolve, dignitosamente e autorevolmente, a parlare.) Questo, o signore, è il ritratto di mia moglie.
OSCAR No!
IL COMMISSARIO Come "no"? Non verrete voi a insegnarmi che faccia ha mia moglie!
OSCAR Orbene, ne convengo: questo è... presso a poco... il ritratto di sua moglie. Ma... l'ho rubato. Gliel'avevo detto io! Questa è la refurtiva.
IL COMMISSARIO Finiamola! C'è la dedica che vi smentisce. (legge): Al mio Oscar - Betta E poi, più sotto: Ore dieci e mezzo, 25 ottobre 1883 la data di ieri. (Continuando a leggere:) Prologo del nostro amore. Orrore! ... Mi si rizzano i capelli!
OSCAR (a parte) Se non ne ha! ... (Al Commissario) Via, cavaliere, non si turbi così! Che cos'è, poi, un prologhetto?!
IL COMMISSARIO (con solennità) Come vedete, o signore, voi non siete più un ladro; (con disprezzo) voi siete... un uomo!
OSCAR Ne sono mortificato!
IL COMMISSARIO Ed io non son più il Commissario di polizia: no! (con pari disprezzo) Io non sono che un marito! (Pausa.) Prendete i vostri oggetti, signore. (glieli rende.) Questo ritratto mi basterà per fare arrossire quella donna! (se lo caccia in una tasca interna del soprabito.) Sarò inesorabile!
OSCAR Cavaliere, lei mi è testimone che io ho fatto tutto il possibile per salvarla. Le raccomando: glielo dica; mi giustifichi lei; non mi faccia fare una cattiva figura!
IL COMMISSARIO Non dubiti! Lei non poteva regolarsi meglio. Io le esprimo la mia ammirazione.
OSCAR Grazie, cavaliere! Grazie!
LA GUARDIA (di dentro) è permesso?
IL COMMISSARIO Entrate.
LA GUARDIA (fermandosi sulla soglia) Signor Commissario, ho consegnato il biglietto alla sua signora. Essa è qui!
OSCAR Lei!
IL COMMISSARIO Giunge a proposito. Favorisca mia moglie.
LA GUARDIA (va via.)
BETTA (entra, spigliata) Son venuta io stessa a... (Sorpresa e Sconcertata, tra sé) Oscar!... (Al Commissario, sforzandosi di nascondere la sua profonda trepidazione) Son venuta io stessa a...
IL COMMISSARIO (trattenendo l'ira) A darmi gli schiarimenti che desidero.
BETTA Si tratterebbe d' un furto commesso in casa nostra. Mi pare che m'hai scritto così. Ma come? Ma quando? Non capisco. In casa ho rovistato dappertutto, e non manca assolutamente nulla.
IL COMMISSARIO Ah sì? Assolutamente nulla? Il caso è davvero singolare. Un ladro è, senza dubbio, penetrato in casa nostra poco prima delle dieci e mezzo di iersera; quindi, dandosi alla fuga, è cascato dal muro del giardino ed è rimasto...
BETTA (ansiosa) E' rimasto?
IL COMMISSARIO (sogghignando) ... con un contegno zoppicante, nelle nostre mani!
BETTA (parlando a stento) Ma era, poi, certamente un ladro?
IL COMMISSARIO Il signor Oscar Gentiletti, qui presente, ma lo ha confessato.
OSCAR Gliel'ho confessato.
BETTA (ha un sorriso di gratitudine.)
IL COMMISSARIO E, intanto, in casa nostra, non manca assolutamente nulla! Anzi, forse, chi sa, a cercar bene... ci si troverebbe qualche cosa di più!
BETTA E' strano!
IL COMMISSARIO Stranissimo! Ma udite, udite, moglie mia, quest'altro particolare anche più strano. Io ho fatto perquisire il ladro... Ebbene, gli è stato trovato indosso... (ringhiando) il vostro ritratto! (In fretta, cava di tasca una fotografia e gliela getta davanti.)
BETTA (raccogliendo il ritratto e animandosi d'un subito) Il ritratto della nostra serva!!?
IL COMMISSARIO (in un sussulto di rabbia e umiliazione, tra sé) Maledetto!... Ho sbagliato! . . .
BETTA (ripigliando lena) E c'è perfino una dedica, e che dedica! Firmata: Teresina (Legge:) "Al mio amatissimo cucù"
IL COMMISSARIO (fingendo meraviglia) Cucù!?
BETTA Cucù!
OSCAR Cucù!!
BETTA Ah! Ora mi raccapezzo! ... (Con malizia) Il signore... come si chiama?... insomma il signor Cucù... è un ladro di cuori. Ma è discreto. Si contenta di rubare quello delle serve.
OSCAR (tra sé, rallegrandosi) Magnifico!
IL COMMISSARIO (a Betta, fremendo) Smettete, signora moglie! Il ritratto trovato indosso a lui è un altro... (Rovista nelle tasche.)
BETTA (seria) Ma badate, signor marito, che se possedeste il ritratto della vostra serva senza averlo trovato indosso a lui, sareste precisamente voi l'amatissimo Cucù!
IL COMMISSARIO (con uno sforzo di prosopopea) Non ho l'onore di comprendervi!
BETTA Mi spiegherò.
IL COMMISSARIO (tonante) Vi proibisco di spiegarvi! (Suona il campanello violentemente. Il brigadiere comparisce.)
IL COMMISSARIO Malomone, rimettete in libertà l'arrestato.
MALOMONE (attonito) il ladro?!
IL COMMISSARIO ma che ladro!!....purtroppo egli è innocente.
BETTA (soddisfatta, resta a guardare il Commissario con dileggio.)
IL BRIGADIERE (si affretta a stringere la mano a Oscar) Le mie più sentite congratulazioni!
OSCAR (piano a Malomone, mentre si lascia stringere e gli stringe la mano) Alle undici iersera stavate in colloquio amoroso con Teresina presso il giardino del commissario.
IL BRIGADIERE (tremando e abbassando la voce) Gli avete detto che mi vedeste!?
OSCAR (a parte) Ora li servo io tutti e due. (A Malomone) Pan per focaccia, caro brigadiere! E se non vi discolpate con lui, sono guai!
IL BRIGADIERE (coraggiosamente risoluto, si rivolge al Commissario gridando:) Signor Commissario!
IL COMMISSARIO (che ruminava assorto, salta dalla sedia) Cos'è ?!
IL BRIGADIERE Erano circa le undici quando io... non attraversavo per caso quella via.
IL COMMISSARIO (infastidito) Non me ne importa niente!
IL BRIGADIERE Io debbo discolparmi, signor Commissario!
IL COMMISSARIO Discolpatevi, ma velocemente.
IL BRIGADIERE Noi due ci... parlavamo, è vero; ma essa era dentro ed io ero fuori !
IL COMMISSARIO Essa, chi?
IL BRIGADIERE Teresina
IL COMMISSARIO (trasalendo) Teresina!?
IL BRIGADIERE (piantandosi militarmente con la mano alla visiera, come se urgesse il saluto militare) Signor Commissario. .. è la natura che lo vuole! Io sono giovane, essa è giovane, noi siamo giovani... Ci vedemmo, ci piacemmo, ci combinammo, ci amammo, ci... Non aggiungo altro.
BETTA Oh, questa è carina il brigadiere è il rivale di Cucù.
IL COMMISSARIO (scoppiando) Ed è così, Malomone, che la sera vegliate alla sicurezza della città? Voi mentite al Commissario di polizia, voi testimoniate il falso, voi disonorate la divisa di brigadiere. La vostra condotta, Malomone, è scandalosa. (Suona, di nuovo, violentemente il campanello. Si avanza la guardia Fasanisi.) Fasanisi, mettete in arresto il brigadiere Malomone.
LA GUARDIA (indicando Oscar) Insieme col delinquente?
OSCAR (ribellandosi) "Delinquente" poi no!
IL COMMISSARIO è un epiteto che non ha importanza. (A Fasanisi)Il delinquente può andare a passeggiare.
LA GUARDIA (a Malomone) Brigadiere Malomone, in nome della legge io vi dichiaro in arresto.
IL BRIGADIERE (consegnandogli la daga) Teresina, tutto per te! (A un cenno di Fasanisi, va via a passi gravi, col capo chino, le braccia piegate.)
LA GUARDIA (seguendolo, maestoso) Io accorsi prima di lui!...
OSCAR (cerimonioso, al Commissario) Cavaliere, io vado a passeggiare... Scusi l'incomodo...
IL COMMISSARIO (assorbito dall'incidente di Teresina, automaticamente cerimonioso anche lui) Ma che! Le pare!... Scusi lei... (Stretta di mano, cordialissima.)
OSCAR Io mi reputo ben fortunato d'averla conosciuta.
IL COMMISSARIO (accompagnandolo alla porta) La fortuna è stata mia ... Si conservi... Buona passeggiata! Buona passeggiata! ... Tanti ossequi! ...
OSCAR Grazie ... A rivederla...
IL COMMISSARIO A rivederla.
OSCAR (esce.)
IL COMMISSARIO (cercando di sfuggire a Betta, s'avvia energicamente verso la scrivania.)
BETTA (lo ferma prendendolo per un braccio e, con un sorriso sardonico, in tono amichevole, lo ammonisce:) Quando amate sul serio, caro Commissario, siete vendicativo coi vostri rivali. Avete punito il brigadiere... della serva; ma non avete sentito il bisogno di punire il ladro... della moglie.
IL COMMISSARIO (solennissimo) Signora! Vi prego di credere... che la legge non è uguale per tutti! ... (Con un soprassalto) Ma no!... Che diavolo mi fate dire ! ...


SIPARIO